La storia della nostra Parrocchia
Dalla nascita agli anni Sessanta
Fin dal 1268 i Carmelitani erano presenti a Milano nelle vicinanze di sant'Ambrogio ad Nemus: avevano lì il convento e una chiesa dedicata all'Annunciazione, forse per ricordare le origini palestinesi dell'Ordine.
Nel 1611, dopo aver molto faticato per ottenere il permesso del Card. Federico Borromeo, giunsero gli "Scalzi " di Santa Teresa, e nel 1614 lo stesso Cardinale consacrò la nuova chiesa da loro edificata in onore del cugino S. Carlo Borromeo, da poco elevato agli onori degli altari e che per lunghi anni era stato Protettore dell'Ordine Carmelitano presso la Curia Romana.
Le varie soppressioni di Maria Teresa prima e di Napoleone poi, cancellarono ogni traccia degli Scalzi in Milano, finché padre Beccaro ottenne dall'Arcivescovo Card. Andrea Ferrari la segnalazione della zona attorno all'Arco della Pace, al Sempione, sempre più popolata e quindi bisognosa di valida assistenza spirituale. Nel 1894 lo zelante Religioso adatta uno dei Padiglioni dell’Esposizione della Fiera campionaria a Chiesa. Era l'anno 1901. Da quella primitiva chiesetta in legno Padre Beccaro portò a compimento il complesso monumentale della Basilica del "Corpus Domini" e di tutte le Opere annesse - Convento, Tipografia Santa Lega Eucaristica, Istituto dei Piccoli Derelitti - e richiamano la personalità di quei Religiosi, che si susseguirono negli anni più difficili.
Delle attività legate a quegli anni intensi di opere materiali e spirituali, legate alla Basilica, rimane la Pia Opera del Suffragio.
La Basilica diveniva Parrocchia il primo novembre 1956, mediante una solenne inaugurazione, officiata alle ore 18.00, dall’allora Arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini. La nuova parrocchia veniva ad operare all’esordio di un periodo storico ricco di novità per Milano, per l’Italia e per la Chiesa. Superata ormai definitivamente la terribile fase della guerra mondiale, che aveva colpito duramente le stesse strutture della Basilica e arrecato pesanti distruzioni alla città, Milano e l’Italia si avviavano a vivere la fase del “boom economico”, di cui proprio il capoluogo lombardo doveva rappresentare uno, se non, il protagonista principale. La Parrocchia si collocava in una zona della città che, nella presenza della Fiera Campionaria rinnovata e dell’Ente radiotelevisivo di Stato (la Rai), trovava alcuni dei simboli di quella fase di sviluppo.
Per la Chiesa gli anni di costituzione della Parrocchia del Corpus Domini coincidevano con la successione a Papa Pio XII dell’arcivescovo di Venezia, Giovanni Roncalli, bergamasco di origine, salito al soglio di Pietro nel 1958 con il nome di Giovanni XXIII. Papa Roncalli sarà il Papa dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962) e di alcune encicliche fondamentali per il rinnovamento della Chiesa: la Mater et Magistra sulla questione sociale (1961) e la Pacem in terris (1963) sulla possibilità per i cattolici di perseguire con i non cattolici e i non credenti il progresso umano e sociale.
Spetterà poi proprio all’arcivescovo di Milano Montini, divenuto Papa nel giugno 1963 con il nome di Paolo VI, chiudere il Concilio (dicembre 1965) e condurre la Chiesa negli anni successivi nel pieno di quella profonda trasformazione del costume e della società che andava sfociando nella svolta del ’68 e che vedeva protagonista lo stesso mondo cattolico, anch’esso attraversato da una profonda esigenza di rinnovamento, di cui, la nascita, ad esempio, di Comunione e Liberazione, sorta a Milano nel 1969, fu un momento significativo. La guida della Diocesi milanese venne assunta, dopo l’elezione di Papa Montini, dal Cardinale Giovanni Colombo, che la manterrà per tutti gli anni Sessanta e Settanta.
All’origine la Parrocchia del Corpus Domini fu retta per circa un anno da Padre PierGiorgio Falciola (novembre 1956-ottobre 1957). Gli succedette Padre Biagio Montrasio, che resse la Parrocchia anche nel corso degli anni Sessanta, coadiuvato da un gruppo di giovani sacerdoti: tra costoro vi era l’indimenticabile Padre Ettore Spozio - presente già da anni al Corpus Domini dove avrebbe prestato servizio per tutta la vita -, p. Gianluigi Barzaghi, p. Fiorenzo Croci, p. Adriano Livello, p. Paolino Odorizzo, p. Vincenzo Prandoni, p. Umberto Vivarelli.
A fianco della Parrocchia rimaneva attivo l’importante servizio rappresentato dalla "Mensa della Carità", avviato dai Padri Carmelitani sin dal 1932.
Nel 1611, dopo aver molto faticato per ottenere il permesso del Card. Federico Borromeo, giunsero gli "Scalzi " di Santa Teresa, e nel 1614 lo stesso Cardinale consacrò la nuova chiesa da loro edificata in onore del cugino S. Carlo Borromeo, da poco elevato agli onori degli altari e che per lunghi anni era stato Protettore dell'Ordine Carmelitano presso la Curia Romana.
Le varie soppressioni di Maria Teresa prima e di Napoleone poi, cancellarono ogni traccia degli Scalzi in Milano, finché padre Beccaro ottenne dall'Arcivescovo Card. Andrea Ferrari la segnalazione della zona attorno all'Arco della Pace, al Sempione, sempre più popolata e quindi bisognosa di valida assistenza spirituale. Nel 1894 lo zelante Religioso adatta uno dei Padiglioni dell’Esposizione della Fiera campionaria a Chiesa. Era l'anno 1901. Da quella primitiva chiesetta in legno Padre Beccaro portò a compimento il complesso monumentale della Basilica del "Corpus Domini" e di tutte le Opere annesse - Convento, Tipografia Santa Lega Eucaristica, Istituto dei Piccoli Derelitti - e richiamano la personalità di quei Religiosi, che si susseguirono negli anni più difficili.
Delle attività legate a quegli anni intensi di opere materiali e spirituali, legate alla Basilica, rimane la Pia Opera del Suffragio.
La Basilica diveniva Parrocchia il primo novembre 1956, mediante una solenne inaugurazione, officiata alle ore 18.00, dall’allora Arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini. La nuova parrocchia veniva ad operare all’esordio di un periodo storico ricco di novità per Milano, per l’Italia e per la Chiesa. Superata ormai definitivamente la terribile fase della guerra mondiale, che aveva colpito duramente le stesse strutture della Basilica e arrecato pesanti distruzioni alla città, Milano e l’Italia si avviavano a vivere la fase del “boom economico”, di cui proprio il capoluogo lombardo doveva rappresentare uno, se non, il protagonista principale. La Parrocchia si collocava in una zona della città che, nella presenza della Fiera Campionaria rinnovata e dell’Ente radiotelevisivo di Stato (la Rai), trovava alcuni dei simboli di quella fase di sviluppo.
Per la Chiesa gli anni di costituzione della Parrocchia del Corpus Domini coincidevano con la successione a Papa Pio XII dell’arcivescovo di Venezia, Giovanni Roncalli, bergamasco di origine, salito al soglio di Pietro nel 1958 con il nome di Giovanni XXIII. Papa Roncalli sarà il Papa dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962) e di alcune encicliche fondamentali per il rinnovamento della Chiesa: la Mater et Magistra sulla questione sociale (1961) e la Pacem in terris (1963) sulla possibilità per i cattolici di perseguire con i non cattolici e i non credenti il progresso umano e sociale.
Spetterà poi proprio all’arcivescovo di Milano Montini, divenuto Papa nel giugno 1963 con il nome di Paolo VI, chiudere il Concilio (dicembre 1965) e condurre la Chiesa negli anni successivi nel pieno di quella profonda trasformazione del costume e della società che andava sfociando nella svolta del ’68 e che vedeva protagonista lo stesso mondo cattolico, anch’esso attraversato da una profonda esigenza di rinnovamento, di cui, la nascita, ad esempio, di Comunione e Liberazione, sorta a Milano nel 1969, fu un momento significativo. La guida della Diocesi milanese venne assunta, dopo l’elezione di Papa Montini, dal Cardinale Giovanni Colombo, che la manterrà per tutti gli anni Sessanta e Settanta.
All’origine la Parrocchia del Corpus Domini fu retta per circa un anno da Padre PierGiorgio Falciola (novembre 1956-ottobre 1957). Gli succedette Padre Biagio Montrasio, che resse la Parrocchia anche nel corso degli anni Sessanta, coadiuvato da un gruppo di giovani sacerdoti: tra costoro vi era l’indimenticabile Padre Ettore Spozio - presente già da anni al Corpus Domini dove avrebbe prestato servizio per tutta la vita -, p. Gianluigi Barzaghi, p. Fiorenzo Croci, p. Adriano Livello, p. Paolino Odorizzo, p. Vincenzo Prandoni, p. Umberto Vivarelli.
A fianco della Parrocchia rimaneva attivo l’importante servizio rappresentato dalla "Mensa della Carità", avviato dai Padri Carmelitani sin dal 1932.
Gli anni settanta
Gli anni settanta, seguiti alla fase di sviluppo del decennio precedente, rappresentarono per il nostro Paese un periodo di difficoltà, che Milano interpretava ancora una volta, anticipando fenomeni politici, sociali e di costume di portata più generale: le tensioni seguite all’"autunno caldo" e i primi segni degli "anni di piombo", le ripercussioni economiche della prima grande crisi energetica del 1973; la progressiva laicizzazione della società.
Si situava in quella fase la seconda parte del pontificato di Papa Paolo VI, prolungatosi sino all’agosto 1978, sullo sfondo di alcuni passaggi delicati, relativi ad ambiti diversi, per la presenza e l’azione dei cattolici: il decennio si era aperto con l’introduzione della legge sul divorzio (1970), seguita dal referendum abrogativo nel 1974 e si chiudeva con l’introduzione della legge sull'aborto (1978). Ma gli anni settanta per i cattolici furono anche, da un lato, gli anni dell’Epistola apostolica Octogesima Adveniens (1971, che demandava il magistero sociale della Chiesa alle singole comunità cristiane dei diversi Paesi) e del Convegno ecclesiale della CEI su Evangelizzazione e promozione umana (1976), e dall’altro lato, gli anni della diffusione della “Chiesa parallela” di Marcel Lefebvre (1970) e della sospensione a divinis del vescovo nel 1976.
Alla guida del Corpus Domini dal marzo 1970 vi era un nuovo parroco, P. Fiorenzo Croci, che manterrà l’incarico sino al novembre del 1981. Accanto a lui si alterneranno in quella fase numerosi altri sacerdoti, noti a molti: P. Atanasio, P. Emanuele, P. Egidio, P. Giovanni, P. Paolo, P. Pio, P. Teresio.
In quel periodo, la Parrocchia venne sviluppando l’attività pastorale, secondo una linea già avviata nel decennio precedente, anche mediante il coinvolgimento dei laici e, in particolare, dei giovani. Esistevano un Gruppo Chierichetti, che si ritrovava il sabato pomeriggio e una "Schola Cantorum", che si riuniva per le prove due sere a settimana.
La Parrocchia disponeva, inoltre, di una Scuola materna, che aveva sede nei locali adiacenti alla Basilica e accoglieva i bimbi in età prescolare, dai tre ai sei anni, da metà settembre alla fine di giugno. Le ampie strutture di cui la Parrocchia disponeva, che comprendevano spazi all’aperto, numerose locali e un piccolo teatro, favorivano il ritrovo dei ragazzi e lo sviluppo dell’attività di Oratorio, aperto tre pomeriggi la settimana, oltre la domenica.
Altre esperienze significative di incontro per i giovani erano rappresentate dal "Centro giovanile", che riuniva i giovani, dai sedici anni in poi, e dall’attività di volontariato in favore della Messa della carità. La Parrocchia, inoltre, ospitava l’Associazione Scout e alcune sezioni della "Conferenze di S. Vincenzo".
Si situava in quella fase la seconda parte del pontificato di Papa Paolo VI, prolungatosi sino all’agosto 1978, sullo sfondo di alcuni passaggi delicati, relativi ad ambiti diversi, per la presenza e l’azione dei cattolici: il decennio si era aperto con l’introduzione della legge sul divorzio (1970), seguita dal referendum abrogativo nel 1974 e si chiudeva con l’introduzione della legge sull'aborto (1978). Ma gli anni settanta per i cattolici furono anche, da un lato, gli anni dell’Epistola apostolica Octogesima Adveniens (1971, che demandava il magistero sociale della Chiesa alle singole comunità cristiane dei diversi Paesi) e del Convegno ecclesiale della CEI su Evangelizzazione e promozione umana (1976), e dall’altro lato, gli anni della diffusione della “Chiesa parallela” di Marcel Lefebvre (1970) e della sospensione a divinis del vescovo nel 1976.
Alla guida del Corpus Domini dal marzo 1970 vi era un nuovo parroco, P. Fiorenzo Croci, che manterrà l’incarico sino al novembre del 1981. Accanto a lui si alterneranno in quella fase numerosi altri sacerdoti, noti a molti: P. Atanasio, P. Emanuele, P. Egidio, P. Giovanni, P. Paolo, P. Pio, P. Teresio.
In quel periodo, la Parrocchia venne sviluppando l’attività pastorale, secondo una linea già avviata nel decennio precedente, anche mediante il coinvolgimento dei laici e, in particolare, dei giovani. Esistevano un Gruppo Chierichetti, che si ritrovava il sabato pomeriggio e una "Schola Cantorum", che si riuniva per le prove due sere a settimana.
La Parrocchia disponeva, inoltre, di una Scuola materna, che aveva sede nei locali adiacenti alla Basilica e accoglieva i bimbi in età prescolare, dai tre ai sei anni, da metà settembre alla fine di giugno. Le ampie strutture di cui la Parrocchia disponeva, che comprendevano spazi all’aperto, numerose locali e un piccolo teatro, favorivano il ritrovo dei ragazzi e lo sviluppo dell’attività di Oratorio, aperto tre pomeriggi la settimana, oltre la domenica.
Altre esperienze significative di incontro per i giovani erano rappresentate dal "Centro giovanile", che riuniva i giovani, dai sedici anni in poi, e dall’attività di volontariato in favore della Messa della carità. La Parrocchia, inoltre, ospitava l’Associazione Scout e alcune sezioni della "Conferenze di S. Vincenzo".
Gli anni ottanta
Ancora una volta negli anni ottanta Milano anticipava e rappresentava una stagione della vita e della società italiana. A partire proprio dalla capitale lombarda si affermavano allora nuovi ambiti di produzione della ricchezza a scapito delle attività industriali tradizionali. Milano diveniva la città della "Moda" e della "Borsa".
Erano una città e un Paese (Milano e l’Italia) sempre più secolarizzati, quelli che vennero, dunque, confrontandosi con la presenza ai vertici della Chiesa di Roma di una figura di eccezionale carisma: Karol Wojtyla, divenuto Papa Giovanni Paolo II nel settembre 1978, dopo il breve Pontificato di Albino Luciani, il Papa. Dell’enciclica sociale Laborem exercens (1981), dell’introduzione del nuovo Codice di diritto canonico (1983), della firma del nuovo Concordato con lo Stato italiano (1984). Il decennio conobbe numerosi passaggi, di segno anche radicalmente diverso tra loro, quali il Convegno ecclesiale promosso dalla CEI a Loreto su Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini (1985) e la separazione da Roma del movimento del vescovo Lefebvre (1988) e si chiudeva con la caduta, nel novembre 1989, del Muro di Berlino, preludio di un nuovo scenario di relazioni internazionali, a costruire il quale il grande Papa polacco aveva recato un contributo non secondario.
Per la Diocesi di Milano gli anni ottanta si aprirono con la presenza di un nuovo arcivescovo. A Giovanni Colombo succedette Carlo Maria Martini, che giungeva in città nel febbraio del 1980.
L’anno successivo, in novembre, mutava, invece, la guida della Parrocchia del Corpus Domini. Si inaugurava infatti il lungo magistero di P. Vincenzo Maria Prandoni, che manterrà il suo ufficio per oltre un decennio sino al settembre 1993. Accanto alla presenza di P. Vincenzo, va ricordata l’opera di P. Pio che, nella sua veste di coadiutore, seguirà, in particolare, l’attività dei ragazzi come animatore di tante iniziative dell’Oratorio.
Erano una città e un Paese (Milano e l’Italia) sempre più secolarizzati, quelli che vennero, dunque, confrontandosi con la presenza ai vertici della Chiesa di Roma di una figura di eccezionale carisma: Karol Wojtyla, divenuto Papa Giovanni Paolo II nel settembre 1978, dopo il breve Pontificato di Albino Luciani, il Papa. Dell’enciclica sociale Laborem exercens (1981), dell’introduzione del nuovo Codice di diritto canonico (1983), della firma del nuovo Concordato con lo Stato italiano (1984). Il decennio conobbe numerosi passaggi, di segno anche radicalmente diverso tra loro, quali il Convegno ecclesiale promosso dalla CEI a Loreto su Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini (1985) e la separazione da Roma del movimento del vescovo Lefebvre (1988) e si chiudeva con la caduta, nel novembre 1989, del Muro di Berlino, preludio di un nuovo scenario di relazioni internazionali, a costruire il quale il grande Papa polacco aveva recato un contributo non secondario.
Per la Diocesi di Milano gli anni ottanta si aprirono con la presenza di un nuovo arcivescovo. A Giovanni Colombo succedette Carlo Maria Martini, che giungeva in città nel febbraio del 1980.
L’anno successivo, in novembre, mutava, invece, la guida della Parrocchia del Corpus Domini. Si inaugurava infatti il lungo magistero di P. Vincenzo Maria Prandoni, che manterrà il suo ufficio per oltre un decennio sino al settembre 1993. Accanto alla presenza di P. Vincenzo, va ricordata l’opera di P. Pio che, nella sua veste di coadiutore, seguirà, in particolare, l’attività dei ragazzi come animatore di tante iniziative dell’Oratorio.
Gli anni novanta
Gli anni novanta rappresentarono per Milano e per l’Italia un periodo di crisi generale, istituzionale, sociale ed economica. Si trattò di un periodo di forte lacerazione del tessuto sociale, accompagnata da un grave dissesto finanziario dello Stato, dal sorgere della "questione morale", dall’esplodere della ‘crisi dei partiti’ e dalla fine della I Repubblica, travolta dalla vicenda di Tangentopoli, che proprio a Milano conobbe il proprio esordio.
Sulla sfondo della profonda e generale crisi di valori, che travagliava la società italiana degli anni ’90 e della quale Milano sembrava rappresentare la punta di diamante, la Chiesa viveva, invece, la seconda parte del Pontificato di Papa Wojtila, segnato dagli interventi per scongiurare prima e porre termine poi alla guerra in Iraq (1990-91), dalla pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica (1993), dalla diffusione della Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente (1994) e dell’enciclica Ut unum sint (1995) in preparazione del Giubileo del 2000, ma anche in evidente rapporto con i tempi dal convegno ecclesiale della CEI su Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia (1995).
In quegli anni difficili la Parrocchia del Corpus Domini veniva affidata alla guida di P. Renato Rosso, amministratore parrocchiale nel 1993 e, in corso d’anno, viceparroco.
Molte cose erano cambiate al Corpus Domini rispetto alla prima fase di vita della Parrocchia e agli anni settanta. Anche qui i processi generali di secolarizzazione e di allontanamento dei giovani dalla fede avevano prodotto le loro conseguenze. Punto di forza rimaneva la preparazione dei ragazzi, mediante il Catechismo, ai sacramenti della Cresima e della Comunione (per la quale si introdusse in quegli anni l’uso dell’abito unico per ragazzi e ragazze: la tunica).
Si promossero, inoltre, vari tentativi per valorizzare nuovamente il ruolo dell’Oratorio, pur in un quadro di strutture ridotto rispetto al passato, quadro ridotto che aveva determinato, tra l’altro, uno spostamento dell’asilo presso il Centro del "Leone XIII".
Occasioni come il periodico incontro di Taizé a Milano furono vissute come un momento per riavvicinare i ragazzi all’ambiente parrocchiale. Venne costituito, allora, anche il Gruppo missionario della Parrocchia, ancora oggi attivo, che doveva tenere i legami con le missioni carmelitane in Africa e in Asia e favorire il sistema delle Adozioni a distanza. Peraltro, esito evidente della secolarizzazione, era venuta meno rispetto al passato la presenza numerosa di sacerdoti. In quegli anni il Parroco poté contare sulla collaborazione di un viceparroco, P. Mario, e sulla vigile e amorosa presenza di P. Ettore, ormai anziano.
Sulla sfondo della profonda e generale crisi di valori, che travagliava la società italiana degli anni ’90 e della quale Milano sembrava rappresentare la punta di diamante, la Chiesa viveva, invece, la seconda parte del Pontificato di Papa Wojtila, segnato dagli interventi per scongiurare prima e porre termine poi alla guerra in Iraq (1990-91), dalla pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica (1993), dalla diffusione della Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente (1994) e dell’enciclica Ut unum sint (1995) in preparazione del Giubileo del 2000, ma anche in evidente rapporto con i tempi dal convegno ecclesiale della CEI su Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia (1995).
In quegli anni difficili la Parrocchia del Corpus Domini veniva affidata alla guida di P. Renato Rosso, amministratore parrocchiale nel 1993 e, in corso d’anno, viceparroco.
Molte cose erano cambiate al Corpus Domini rispetto alla prima fase di vita della Parrocchia e agli anni settanta. Anche qui i processi generali di secolarizzazione e di allontanamento dei giovani dalla fede avevano prodotto le loro conseguenze. Punto di forza rimaneva la preparazione dei ragazzi, mediante il Catechismo, ai sacramenti della Cresima e della Comunione (per la quale si introdusse in quegli anni l’uso dell’abito unico per ragazzi e ragazze: la tunica).
Si promossero, inoltre, vari tentativi per valorizzare nuovamente il ruolo dell’Oratorio, pur in un quadro di strutture ridotto rispetto al passato, quadro ridotto che aveva determinato, tra l’altro, uno spostamento dell’asilo presso il Centro del "Leone XIII".
Occasioni come il periodico incontro di Taizé a Milano furono vissute come un momento per riavvicinare i ragazzi all’ambiente parrocchiale. Venne costituito, allora, anche il Gruppo missionario della Parrocchia, ancora oggi attivo, che doveva tenere i legami con le missioni carmelitane in Africa e in Asia e favorire il sistema delle Adozioni a distanza. Peraltro, esito evidente della secolarizzazione, era venuta meno rispetto al passato la presenza numerosa di sacerdoti. In quegli anni il Parroco poté contare sulla collaborazione di un viceparroco, P. Mario, e sulla vigile e amorosa presenza di P. Ettore, ormai anziano.
L’ultima fase dal 2000 ad oggi
Il nuovo millennio si è aperto in una situazione generale, a livello mondiale, di profonda incertezza della quale anche il nostro Paese e la nostra città risentono gli effetti. Numerosi e noti i motivi che la determinano, politici e socioeconomici, di cui la pressione del terrorismo internazionale specie dopo l’attentato alle Torri gemelle (2001) e la II guerra in Iraq (2003), ma anche la persistente difficoltà e crisi produttiva dell’economia italiana nel contesto di quella europea e, oggi, mondiale, costituiscono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti. Per la Chiesa cattolica, tuttavia, il millennio si apriva in un clima di grande entusiasmo per la celebrazione del Giubileo (2000), fortemente voluto da Papa Wojtila. Il suo carisma era in continua ascesa, in particolare tra i giovani, per i quali aveva voluto e introdotto l’appuntamento tradizionale delle Giornate mondiali della Gioventù. Memorabile fu quella svoltasi a Roma nel 2003, di fronte al Pontefice ormai stanco e malato.
Il Papa polacco lasciava una ricca e pesante eredità, che verrà raccolta nell’aprile 2005 dal cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Papa con il nome di Benedetto XVI. All’aprirsi del millennio anche la Diocesi di Milano accoglieva una nuova guida. Al Cardinale Martini, ritiratosi per motivi di età in Terrasanta, succedeva il cardinale Dionigi Tettamanzi, che fece il suo ingresso in città il 29 settembre 2002. Saranno anni di avvicendamenti anche per la nostra Parrocchia del Corpus Domini. Dal settembre 2000 al settembre successivo essa sarà guidata da P. Attilio Viganò, in veste di Amministratore parrocchiale e alla sua conduzione seguirà, dal 2001 al 2008, quella di P. Fiorenzo Croci.
Dal settembre 2008, invece, la Parrocchia ha un nuovo Parroco P. Renzo Bertoli, già attivo come viceparroco dal 2000 al 2005. Il nuovo millennio si è aperto in una situazione generale, a livello mondiale, di profonda incertezza della quale anche il nostro Paese e la nostra città risentono gli effetti. Numerosi e noti i motivi che la determinano, politici e socioeconomici, di cui la pressione del terrorismo internazionale specie dopo l’attentato alle Torri gemelle (2001) e la II guerra in Iraq (2003), ma anche la persistente difficoltà e crisi produttiva dell’economia italiana nel contesto di quella europea e, oggi, mondiale, costituiscono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti.
Per la Chiesa cattolica, tuttavia, il millennio si apriva in un clima di grande entusiasmo per la celebrazione del Giubileo (2000), fortemente voluto da Papa Wojtila. Il suo carisma era in continua ascesa, in particolare tra i giovani, per i quali aveva voluto e introdotto l’appuntamento tradizionale delle Giornate mondiali della Gioventù. Memorabile fu quella svoltasi a Roma nel 2003, di fronte al Pontefice ormai stanco e malato. Il Papa polacco lasciava una ricca e pesante eredità, che verrà raccolta nell’aprile 2005 dal cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Papa con il nome di Benedetto XVI.
All’aprirsi del millennio anche la Diocesi di Milano accoglieva una nuova guida. Al Cardinale Martini, ritiratosi per motivi di età in Terrasanta, succedeva il cardinale Dionigi Tettamanzi, che fece il suo ingresso in città il 29 settembre 2002. Saranno anni di avvicendamenti anche per la nostra Parrocchia del Corpus Domini. Dal settembre 2000 al settembre successivo essa sarà guidata da P. Attilio Viganò, in veste di Amministratore parrocchiale e alla sua conduzione seguirà, dal 2001 al 2008, quella di P. Fiorenzo Croci.
Dal settembre 2008, invece, la Parrocchia ha un nuovo Parroco P. Renzo Bertoli, già attivo come viceparroco, cui gli è succeduto P. Fausto Lincio e, da settembre 2021, p. Attilio Viganò.
Il Papa polacco lasciava una ricca e pesante eredità, che verrà raccolta nell’aprile 2005 dal cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Papa con il nome di Benedetto XVI. All’aprirsi del millennio anche la Diocesi di Milano accoglieva una nuova guida. Al Cardinale Martini, ritiratosi per motivi di età in Terrasanta, succedeva il cardinale Dionigi Tettamanzi, che fece il suo ingresso in città il 29 settembre 2002. Saranno anni di avvicendamenti anche per la nostra Parrocchia del Corpus Domini. Dal settembre 2000 al settembre successivo essa sarà guidata da P. Attilio Viganò, in veste di Amministratore parrocchiale e alla sua conduzione seguirà, dal 2001 al 2008, quella di P. Fiorenzo Croci.
Dal settembre 2008, invece, la Parrocchia ha un nuovo Parroco P. Renzo Bertoli, già attivo come viceparroco dal 2000 al 2005. Il nuovo millennio si è aperto in una situazione generale, a livello mondiale, di profonda incertezza della quale anche il nostro Paese e la nostra città risentono gli effetti. Numerosi e noti i motivi che la determinano, politici e socioeconomici, di cui la pressione del terrorismo internazionale specie dopo l’attentato alle Torri gemelle (2001) e la II guerra in Iraq (2003), ma anche la persistente difficoltà e crisi produttiva dell’economia italiana nel contesto di quella europea e, oggi, mondiale, costituiscono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti.
Per la Chiesa cattolica, tuttavia, il millennio si apriva in un clima di grande entusiasmo per la celebrazione del Giubileo (2000), fortemente voluto da Papa Wojtila. Il suo carisma era in continua ascesa, in particolare tra i giovani, per i quali aveva voluto e introdotto l’appuntamento tradizionale delle Giornate mondiali della Gioventù. Memorabile fu quella svoltasi a Roma nel 2003, di fronte al Pontefice ormai stanco e malato. Il Papa polacco lasciava una ricca e pesante eredità, che verrà raccolta nell’aprile 2005 dal cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Papa con il nome di Benedetto XVI.
All’aprirsi del millennio anche la Diocesi di Milano accoglieva una nuova guida. Al Cardinale Martini, ritiratosi per motivi di età in Terrasanta, succedeva il cardinale Dionigi Tettamanzi, che fece il suo ingresso in città il 29 settembre 2002. Saranno anni di avvicendamenti anche per la nostra Parrocchia del Corpus Domini. Dal settembre 2000 al settembre successivo essa sarà guidata da P. Attilio Viganò, in veste di Amministratore parrocchiale e alla sua conduzione seguirà, dal 2001 al 2008, quella di P. Fiorenzo Croci.
Dal settembre 2008, invece, la Parrocchia ha un nuovo Parroco P. Renzo Bertoli, già attivo come viceparroco, cui gli è succeduto P. Fausto Lincio e, da settembre 2021, p. Attilio Viganò.